Ma come un tempo anche ai nostri giorni, le feste patronali, attirano gli abitanti del circondario, una volta magari si era più attirati dalla devozione, oppure quando venivano organizzate le fiere (come la fiera del bestiame in piano Costa Botte), era l'occasione per acquistare qualcosa di utile alla casa e alla famiglia, e si aspettavano proprio le feste per poter fare compere, come anche per poter mangiare qualcosa di più sostanzioso degli altri giorni.
Ma questa è un epoca consumistica, dove a volte certi valori come quelli religiosi o devozionali, sembrano superati, ma tuttora la festa patronale, attira i residenti dei paesi limitrofi, che oltre alla curiosità di vedere i fuochi d'artificio, le luminarie, e soprattutto lo spettacolo musicale, non omettono la visita alla chiesa per vedere il santo, che sembri aspettare e accogliere tutti da sopra l'altare, e magari di lasciare qualche offerta e prendere un immagine.
Negli anni la festa ha subito modifiche di vario genere. La più grave fu forse nel 1960, quando la Confraternita S. Giuseppe decise di non fare trasportare più a spalla la vara. Il motivo che spinse a tale decisione fu il fatto che scarseggiavano ormai le persone per il trasporto, e quindi si decise di farla trainare tramite un cordone.
Ma vi furono modifiche migliori soprattutto nello sfarzo della festa, nel rendere sempre migliori l'illuminazione e gli immancabili e frequenti fuochi d'artificio.
L'ultima modifica si è avuta nel 2001, inserendo due nuove processioni; una sabato sera per l'offerta della cera da parte del comitato per i festeggiamenti, e di un omaggio floreale da parte del comune, a cui partecipano tutte le associazioni parrocchiali. E l'altra, la più importante, ma che non si effettua ogni anno ma solo in particolari occasioni, domenica sera quando il Santo viene portato, su di una portantina a spalla, per i quartieri antichi del paese.