Apertura della camerettaPer tutto l'anno il simulacro di san Giuseppe viene custodito all'interno di una nicchia, sul lato sinistro della cappella Le porte della camerettadel SS. Sacramento, chiamata "cameretta di san Giuseppe".L'usanza di nascondere i simulacri e le sacre reliquie dei santi patroni è una tradizione molto diffusa nella terra di Sicilia, essa prelude, oltre a proteggerle da eventuali furti sacrileghi, anche a "custodire la santità", ossia a serbare e proteggere questi grandi esempi di vita, cercando di imitarli nella nostra esistenza. Detta cappella viene chiusa da una bella porta lignea intagliata del secolo XVII - XVIII, forse un ex retablo spagnolo o proveniente da una macchina lignea.

In cima alla porta tra fiori decorazioni e foglie d'acanto sono scolpiti i simboli di san Giuseppe, il giglio e il bastone fiorito, che secondo la pia leggenda sarebbe stato il segno divino secondo il quale Maria sarebbe andata in sposa a Giuseppe. Detta porta è l'unica cosa che ci resta dell'antico altare ligneo barocco di san Giuseppe. Infatti la collocazione della cameretta non è stata sempre questa, appunto prima dell'unificazione delle due chiese, quella del Crocifisso e quella di san Giuseppe (ex chiesa abbaziale di Santa Maria), avvenuta nel 1919, l'altare del santo era collocato ove adesso è il Crocifisso, ossia sull'altare maggiore della navata di sinistra. Dopo l'unione delle due chiese la cappella era stata posta in alto, sul lato sinistro altare maggiore. L' ubicazione attuale è del 2003. Il 19 marzo 2003 il santo Patrono ritornava nella sua collocazione originaria e la cappella veniva solennemente chiusa in occasione della fine dei festeggiamenti il 23 marzo dall'arcivescovo di Catania mons. Salvatore Gristina. Le chiavi della La cameretta senza il simulacrocappella, fino alla traslazione nell'attuale sito, erano due, conservate dal parroco e dal presidente della confraternita, cameretta simulacroadesso l'unica chiave è detenuta dal parroco. La custodia viene aperta due volte l'anno, per la festa di marzo e per la festa di agosto. A sinistra della cameretta una lampada votiva arde con l'olio naturale che offrono i devoti. Un momento particolare era l' uscita e la discesa dalla cameretta, quando la era nell'abside dell'altare maggiore. Questo avveniva nel primo pomeriggio della vigilia della festa a porte chiuse, un gruppo di fedeli (appartenenti o al comitato o alla confraternita) si ritrovavano per compiere le delicate operazioni con l'ausilio di un ascensore ligneo che saliva fino all'altezza della cappella, all'apertura delle porte, l'organo eseguiva gli inni a san Giuseppe e i presenti gridavano. Tramite l'ascensore il simulacro veniva portato avanti l'altare e attraverso delle stanghe spinto fino al centro, il tutto accompagnato da grida e musica d'organo. In seguito veniva coperto da un telo bianco, che veniva tolto al rientro della processione della vigilia, o alla fine della predica durante la messa, nella cosiddetta funzione della "sbarrata". La facoltà di tirare il velo dall'altare durante la funzione era riservata al presidente della confraternita di San Giuseppe.