San Giuseppe con Gesù (Guido Reni)Normalmente non si ha, anche tra i buoni cristiani, un idea ed un concetto abbastanza preciso di S. Giuseppe.
Avviene a questo proposito un fenomeno strano e quasi incomprensibili riguardo alla figura di questo Santo e cioè questo: restiamo stupiti ed ammirati di fronte all'ardore apostolico di San Paolo o al serafico amore di San Francesco d'Assisi, oppure alla semplicità incantevole di Santa Teresina di Liseux, e poi restiamo indifferenti o quasi davanti alla figura sovraumana di San Giuseppe.
Eppure questo grande Santo, lo possiamo dire con certezza, riunisce in se stesso, in grado sommo e irraggiungibile tutte le virtù, le bellezze ei pregi che vediamo presenti in questi Santi che abbiamo citato. Così afferma ad esempio San Gregorio Nazianzeno "Dio ha concentrato in San Giuseppe gli splendori di tutti i Santi". Soffermandoci un attimo su questo, la risposta che possiamo darci è che San Giuseppe non è conosciuto e apprezzato come merita, perché non è sufficientemente studiato e soprattutto proposto a noi cristiani.
Potremmo fare esperienza di una scoperta meravigliosa, e la nostra anima potrebbe trarre grande giovamento nel contemplare le bellezze interiori e insieme tesori, le virtù, che prese ad esempio, ci farebbero più spedito il nostro cammino spirituale e ci renderebbero di conseguenza più agevole la vita di ogni giorno.
A conferma di quanto sopra esposto, vediamo cosa ci dicono altri Santi sul padre verginale di Gesù. Il pio e dotto domenicano Isidoro degli Isolani (1522) ci dice che "San Giuseppe riunì in se stesso le prerogative di tutti i nove cori degli angeli".
Il sogno di San Giuseppe (F. Goya)Se a noi fosse data la grazia di poter penetrare nell'interno di questo Santo, godremmo nel vedere i sentimenti, e di quale bellezza, il Signore ha adornato il cuore di Colui che doveva essere come dice San Bernardo "Il dolce conforto della Madre sua, il provvido custode della sua umanità, il fedelissimo ed unico cooperatore in terra del grande e misterioso suo disegno: L'INCARNAZIONE REDENTRICE".
Ma oltre S. Bernardo, anche Santa Teresa d'Avila ci sprona nella sua "Autobiografia" al capitolo VI dove dice; "Vorrei persuadere tutti ad essere devoti di questo gloriosissimo Santo. Per la grande esperienza che ho dei beni che ci ottiene da Dio, non ho mai conosciuto una persona che gli sia devota e lo veneri in modo particolare che non abbia poi visto avvantaggiarsi delle virtù, poiché Egli giova moltissimo alle anime che si raccomandano a Lui".
Questo è quello che ci insegnano i Santi e i maestri di grande levatura spirituale, che ci invitano ad amarlo ed a imitarlo, soprattutto ad invocarlo nelle necessità più o meno gravi di ogni giorno.
Coraggio comunque! Questo grande Santo attende solo la nostra richiesta di aiuto, e se non lo abbiamo mai fatto cominciamo da questo momento, se lo abbiamo fatto tiepidamente facciamolo con più ardore e anche noi sentiremo, in quel momento, la sua paterna ed amorevole presenza nella nostra vita. Giuseppe nei vangeli ci viene definito come uomo giusto, uomo dell'obbedienza e della silenziosa fiducia in Dio. Sposo diMaria Santissima e padre putativo di Gesù Cristo. Le poche notizie di questa grande figura, le ritroviamo nei Vangeli, principalmente nei Vangeli detti dell'infanzia, di San Matteo e San Luca, mentre anche se poco attendibili ne ritroviamo numerose nei Vangeli Apocrifi, i quali però ebbero molta importanza nello sviluppo delle tradizioni e negli sviluppi artistici. Presentato nella genealogia di Gesù come discendente del re David, figlio di Giacobbe, Giuseppe sarebbe nato a Betlemme, dove avrebbe esercitato il mestiere di carpentiere o falegname, in quanto tradotto il greco tèktwn in faber. Secondo gli Apocrifi e parte della tradizione antica orientale (si ritrovano in Sant'Ambrogio e in Sant' Agostino), Giuseppe sarebbe stato vedovo prima di sposare Maria, e avrebbe avuto dei figli, questo per spiegare la presenza dei "fratelli di Gesù" nei Vangeli, ma questa ipotesi fu avversata da San Girolamo, il quale spiega che nella comune teologia cattolica, quei fratelli sarebbero stati "fratelli¬cugini", così da ritenere Giuseppe vergine prima e dopo il matrimonio con la Madonna. Nel passo evangelico dell'Annunciazione, quando l'angelo Gabriele si presenta a Maria, essa è detta vergine ed è promessa sposa di Giuseppe ( Matt. 1,18 Luc. 1 ,27) ma egli non l'aveva ancora introdotta nella sua casa ( Matt.1'18) e quindi erano uniti solo dal vincolo del fidanzamento che per gli ebrei era promessa solenne di matrimonio.
La morte di San Giuseppe (Giuseppe Maria Crespi)I Vangeli non dicono l'età di Giuseppe, secondo alcuni apocrifi avrebbe avuto un età avanzata, quando egli chiese la mano di Maria, ma principalmente mettono in risalto la purezza della Madonna e il fatto che Giuseppe non ebbe alcun ruolo nel concepimento di Gesù. Tuttavia prima che gli si svelassero i misteri dell'incarnazione divina del Figlio di Dio, "Giuseppe che era giusto e non voleva ripudiarla decise di licenziarla in segreto, ma mentre pensava a queste cose un angelo del Signore gli apparve in sogno e gli disse: Giuseppe non temere di prendere Maria come tua sposa perché quel che è generato in Lei è opera dello Spirito Santo. Essa partorirà un Figlio e Tu lo chiamerai Gesù, ed egli salverà il mondo dai peccati". Giuseppe obbediente all'angelo visse senza consumare il matrimonio. Il censimento indetto dall'imperatore Augusto obbligò Giuseppe e Maria a recarsi da Nazaret, sua dimora abituale, a Betlemme paese d'origine, e ivi nacque Gesù. Avvertito dall'angelo Giuseppe fuggì con Maria e Gesù in Egitto, poiché era in pericolo la vita di Cristo, perseguitato da Erode.
Ritornato dall'Egitto, alla morte del re, Giuseppe dimorò con loro a Nazaret, e ivi restò fino alla sua morte avvenuta prima della vita pubblica di Gesù. Secondo gli apocrifi essa avvenne il 26 del mese di abib (agosto).