Ma il vero esordio della devozione popolare per San Giuseppe avviene durante l'ottocento, epoca di profondi cambiamenti culturali e amministrativi.
Nel 1817 cadde il regime feudale benedettino e Santa Maria di Licodia venne accorpata a Paternò. È forse da collocarsi in quest'ambito l'elevazione a Patrono della comunità, la quale se prima era governata e mantenuta dagli oneri del monastero, in questa nuova situazione si ritrovò governata da un comune estraneo e dovette basare la sua economia principalmente sull'agricoltura. Il sentimento popolare volle quindi votarsi, ed acclamare Patrono, un santo lavoratore, che ponesse rimedi contro le carestie e le siccità e che provvedesse ai primari bisogni dei devoti, quale il Falegname nazareno Padre della Provvidenza, il Patriarca "San Gniuseppuzzu" come viene amabilmente chiamato dai fedeli.
Come Dio affidò alle premure di Giuseppe la più eccelsa delle creature la Vergine Maria, così il popolo fedele pose sotto la custodia dello stesso santo, il paese che si gloria del nome di Maria.
"E Lodiamo con fervore, San Giuseppe Protettore" era l'acclamazione popolare che seguiva le benedizioni eucaristiche in Chiesa Madre.
Il 1862 è una data importante, per la storia della devozione licodiese; infatti il 19 marzo di quell'anno si istituiva la Confraternita di San Giuseppe, che nel mese di Aprile dello stesso anno, regolava la propria esistenza con il primo statuto. Sempre nel 1862 il popolo licodiese dedicava al proprio patrono una campana della chiesa Madre, ancora esistente e posta sul lato sinistro della facciata a lato della campana grossa, riportante le seguenti parole:
QUESTO SACRO BRONZO DELLA CHIESA DI SANTA MARIA
A CURA ED A SPESE PROPRIE
I FEDELI LICODIANI HANNO FATTO
RIFONDERE E AURESCARE
DEDICATA AL PATRONO SAN GIUSEPPE
ANNO 1862
Un effige del santo è posta sul lato opposto all'iscrizione.
Nel 1867 una pestilenza colerica, mieteva vittime anche nel nostro comune, e in questo clima di desolazione un santo Pastore, il Beato cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet, abate di san Nicolò l'Arena e santa Maria di Licodia, arcivescovo di Catania, girava tra le case degli infetti donando conforto e portando speranza, e in detta occasione consacrava il paese alla Madonna.
Nel 1878 il Beato ritornava per accontentare le richieste del popolo, e con decreto del Pontefice Beato Pio IX, eleggeva san Giuseppe, a cui Dusmet era profondamente devoto, patrono principale del comune di Santa Maria di Licodia e concedeva di celebrarne la festa l'ultima domenica d'agosto.
La tradizione vuole anzi, che sia stato lo stesso beato Dusmet a chiedere ai licodiesi come dono, la celebrazione della festa in tale data, e da quella epoca viene celebrata in agosto.