"U misi"
La festa grande che i devoti licodiesi celebrano ogni anno, in onore del loro santo Protettore, si svolge puntualmente l'ultimo sabato domenica e lunedì del mese di agosto. L'ultima domenica di luglio, la sfilata della banda cittadina, e l'accensione di mortaretti denominati "du misi" (del mese), avvertono il paese dell'imminente arrivo della festa Patronale, a segno di ciò sul campanile della chiesa Madre viene issata la bandiera di san Giuseppe, a due bande di colori, blu e marrone, che sventola sull'abitato in segno di festa, fede e devozione.
Sabato
Si arriva a sabato, Licodia si desta con i colpi di cannone alle otto, si è nel pieno della festa, a mezzogiorno altri colpi di cannone scandiscono il trascorrere del tempo e l'immediato incontro con il Santo. È già pomeriggio quando la banda cittadina allieta le vie del centro, un clima di allegria pervade l'abitato. La messa si svolge in base alle scelte o sul sagrato della chiesa della Consolazione o nella parrocchia del Carmelo, ivi si ritrovano le associazioni, le confraternite, il comitato, le autorità, le coppie che hanno contratto matrimonio durante l'anno, il clero, il popolo.
Domenica
Il paese si desta alle otto con le campane e i mortai che sparano e salutano il sole di questo solenne giorno. La banda diffonde le sue note tra le strade già dalla mattina. Sono le nove, in una atmosfera di grande fede si celebra la messa solenne, al suo termine tutto si dispone per la processione, il fercolo si porta avanti l'altare, grida e applausi annunciano la discesa del simulacro dallo stesso, il Santo viene collocato sopra la vara, gli incaricati lo adornano dei preziosi che la devozione popolare offre ogni anno al proprio Protettore, nella funzione che viene chiamata "vestizione". Dietro ognuno di quei monili, si cela una supplica, una richiesta di aiuto, una grazia, essi sono segno tangibile dell'amore reciproco tra il santo e i fedeli, e ne costituiscono una unione indissolubile. Sono le dieci e trenta, la banda in piazza allieta i fedeli che attendono l'uscita della vara.
Lunedi'
Lunedì, ultimo giorno di festa, in questo giorno si consuma un lavoro durato mesi, alle otto i colpi di cannone e le campane, aprono la giornata. Finita messa, tutto è già pronto per la seconda uscita del fercolo, il Santo ridiscende dall'altare, la vara esce per la seconda volta, le bombe segnalano l'evento. La processione inizia, questa volta passerà per le zone periferiche e per i quartieri della parrocchia del Carmelo, come per la processione domenicale, attesa, fede e devozione caratterizzano anche quella del lunedì, il Patrono riceve gli omaggi dei vigili urbani e dei carabinieri, la processione arriva alla villa comunale, in seguito passa dalla chiesa della Madonna del Carmelo, qui riceve l'omaggio della comunità ecclesiale che viene rappresentata dal parroco, e si ripete la cantata, si continua il percorso, i doni sono più frequenti, i panifici offrono tradizionali forme di pane chiamate "bastoni di san Giuseppe", le botteghe le loro primizie.
La festa a marzo
San Giuseppe Patrono della Chiesa universale, è solennizzato dalla Chiesa Cattolica il 19 Marzo, lo stesso giorno in cui viene ricordata la "festa del papà". Quale giorno sarebbe stato più adatto, per festeggiare l'oneroso compito della paternità, a cui il nostro Patriarca si sottopose pur non essendo artefice del concepimento del Cristo. Come già detto, non c'è paese della Sicilia in cui questo giorno non passi inosservato, e tra questi senz'altro non poteva astenersi il nostro comune, che si gloria del Patronato di Giuseppe. Ma i festeggiamenti di Marzo, pur celebrati con solennità, non sono che l'ombra della festa di agosto, poiché si inseriscono nell'austero clima quaresimale.