AltarinoS. Maria di Licodia onora da secoli il Patriarca San Giuseppe nutrendo verso di Lui una grande devozione, associata a quella verso la Madonna. Di questo ne danno testimonianza le numerose edicole votive "atareddi" diffuse in tutto il territorio del paese. Detti "atareddi" sono protagonisti di particolari segno di devozione, quando viene allestita, nel periodo natalizio, la Novena.

Santa Maria di LicodiaCome già accennato sopra, la festa patronale si svolge in Agosto in base alle origini del comune.
Una leggenda popolare, narra come nel mese di agosto, nella contrada di Licodia, accadde un fatto in seguito del quale, ebbe origine, il primo luogo di culto cristiano nel nostro comune.

Decreto di indipendenzaMa il vero esordio della devozione popolare per San Giuseppe avviene durante l'ottocento, epoca di profondi cambiamenti culturali e amministrativi.
Nel 1817 cadde il regime feudale benedettino e Santa Maria di Licodia venne accorpata a Paternò. È forse da collocarsi in quest'ambito l'elevazione a Patrono della comunità, la quale se prima era governata e mantenuta dagli oneri del monastero, in questa nuova situazione si ritrovò governata da un comune estraneo e dovette basare la sua economia principalmente sull'agricoltura. Il sentimento popolare volle quindi votarsi, ed acclamare Patrono, un santo lavoratore, che ponesse rimedi contro le carestie e le siccità e che provvedesse ai primari bisogni dei devoti, quale il Falegname nazareno Padre della Provvidenza, il Patriarca "San Gniuseppuzzu" come viene amabilmente chiamato dai fedeli.

Particolare dell'uscita. anni '30Considerata la devozione popolare, e le richieste del vicario parrocchiale, il 6 luglio 1917, l'arcivescovo pro tempore di Catania, concedeva volentieri, alla parrocchia di Licodia, l'indulgenza di 200 giorni a chi avesse recitato la giaculatoria "O san Giuseppe, padre putativo di Gesù Cristo e vero Sposo di Maria Vergine, pregate per noi e per gli agonizzanti di questo giorno (di questa notte)".

Ma come un tempo anche ai nostri giorni, le feste patronali, attirano gli abitanti del circondario, una volta magari si era più attirati dalla devozione, oppure quando venivano organizzate le fiere (come la fiera del bestiame in piano Costa Botte), era l'occasione per acquistare qualcosa di utile alla casa e alla famiglia, e si aspettavano proprio le feste per poter fare compere, come anche per poter mangiare qualcosa di più sostanzioso degli altri giorni.

Nel periodo della festa di san Giuseppe di marzo a Santa Maria di Licodia, ma anche in molti altri comuni della Sicilia è presente una tradizione che ha sfidato il tempo e che fino ai giorni nostri si continua a perpetuare, si tratta dei "vergineddi" consistente nell'invitare a pranzo, e a volte anche a cena, un gruppo di ragazzi di numero dispari che varia da tre in su, a seconda della promessa del devoto che organizza. Le portate del pranzo dei vergineddi sono sette a ricordo dei sette dolori e delle sette allegrezza di san Giuseppe.